Esperienza di viaggio
E' il più grande e il più alto altopiano in tutto il mondo, da sempre meta di pellegrinaggi nei vari Templi e Monasteri.
Inverno
periodo preferito dai tibetani per dedicarsi al pellegrinaggio.
Asia
Il continente più esteso del pianeta.
Il viaggio in Tibet consiste in un tour guidato che, attraverso complessi artistico-architettonici di valore inestimabile (ben 8 dei quali Patrimoni dell’UNESCO), incarnazioni di millenarie tradizioni religiose e spirituali, oltreché di articolate concezioni cosmologiche e politiche, consente di scandagliare in profondità l’identità culturale del Paese asiatico, dalle età più remote ai giorni nostri.
Lungo l’asse ideale Pechino a Lhasa, principale centro istituzionale e sacrale del Tibet, i partecipanti a questo viaggio in Cina percorreranno almeno 2200 anni di storia, dalle ultime, avveniristiche realizzazioni connesse alle Olimpiadi del 2008, all’energica figura di Qin Shi Huang, il primo imperatore cinese che, nel 221 a.C., unificò sotto la dinastia Qin territori immensi, iniziò la costruzione della Grande Muraglia e, terrorizzato, umanamente, dalla morte, fece vegliare il suo mausoleo, e il transito finale, dal celebre Esercito di Terracotta, dopo aver cercato invano, in tutta la Terra, la droga per la vita eterna.
A dare il via al viaggio in Tibet saranno le meravigliose strutture curtensi, Patrimonio UNESCO, di Pechino, Běijīng, “capitale del Nord”.
A Pechino si visiteranno anche il Palazzo d’Estate, o Yiheyuan (altro Patrimonio UNESCO), residenza di campagna settecentesca, commissionata dal sovrano manciù Qianlong e incorniciata da un delicato giardino lacustre, il tratto della Grande Muragli Cinese noto come Badaling, eretto sotto i Ming agli inizi del 1500 (siamo al terzo Patrimonio UNESCO), fino a due capolavori di architettura contemporanea, lo Stadio nazionale, soprannominato Bird’s Nest, per via della trama a nido d’uccello della copertura, e al vicino Centro Acquatico Nazionale, o Water Cube, che vanta il record per l’estensione della sua copertura esterna in ETFE, particolare materiale plastico.
Dopo il tour, sempre nella capitale, al Tempio del Cielo, o del Paradiso, mirabile sito cultuale taoista che simbolizza l’unione tra Cielo e Terra, Dio e mondo, vegliata e propiziata dall’assetto imperiale (anche questo Patrimonio UNESCO risale allo fervido splendeur della fase Ming del primo ‘400), il viaggio in Tibet si trasferirà, mediante volo interno, a Xi’an, nello Shanxi, capolinea orientale della Via della Seta e mitica capitale nel corso di tredici dinastie che, alla fine del VI° secolo d.C., risultava addirittura la più estesa e popolosa città del pianeta. Qui si apprezzeranno il già citato Esercito di Terracotta, riproduzione realistica di un’armata, composta da circa 8000 guerrieri, 100 cavalli e numerose macchine belliche, dal significato escatologico, la pregevole Piccola Pagoda dell’Oca Selvatica (VII° sec. d.C.) e la Grande Moschea, la principale della Cina (12.000 mq), finanziata intorno all’VIII° sec. d.C. dai mercanti arabi provenienti dall’Asia centrale, esempio eccezionale di sincretismo tra il canone estetico cinese e l’arte islamica.
Da Xi’an un altro volo farà approdare questo ricco tour della Cina al suo coronamento. Eccoci nello Shangri-La, il paradiso montano, contemplativo, dove scaturirono le primitive, incontaminate sapienze umane, sull’altopiano più alto della Terra. Lhasa, il cui nome significa “Trono di Dio”, sita ai 3600 metri di quota, al cospetto della corona fulgida dell’Himalaya, fu fondato nel VII° secolo da Songtsen Gampo, padre dell’Impero tibetano, ed è stata sede del Dalai Lama dal 1645 al 1959. Il simbolo del suo ruolo di guida teocratica, imponente e superbo, è il Palazzo del Potalaka, acropoli sacra del buddhismo (Patrimonio UNESCO). La prodigiosa reggia-monastero, labirintica e aerea, coi suoi spalti bianchi che incorniciano un corpo di fabbrica cremisi (i Palazzi Bianco e Rosso), tempietti, cappelle, gallerie, giardini, sembra un miraggio frutto dell’immaginazione, cui accorrono frotte di pellegrini offrendo sciarpe di seta, monete o burro di yak da bruciare nei santuari: promosso dal quinto Dalai Lama del Tibet, Ngawang Lozang Gyatso, a partire dal 1645 (non lo vide però completato, essendo morto prima del 1693), si calcola contenga 1000 sale, oltre 10 mila reliquari e altrettanti rotoli dipinti, 200 mila statue, 698 murales e innumerevoli altri capolavori artistici che riflettono i valori del monachesimo gelug. Le altre meraviglie di Lhasa incluse nel tour saranno il Tempio Jokhang, considerato dai fedeli il più sacro e importante del Tibet, notevole fusione di stile Vihara indiano e influssi nepalesi, sovrappostisi nelle varie fasi costruttive, dal 600 al 1600 d.C., che gli è valso l’inserimento nei Patrimoni UNESCO (tra le opere d’arte che ospita, notevole la statua del Buddha Shakyamuni, condotta dalla principessa Wencheng nell’VII° sec. d.C.) e il Palazzo d’Estate del Dalai Lama, il Norbulingka, risalente al XVIII° secolo.
Nel cuore, da questo viaggio in Cina e Tibet, rimarrà soprattutto l’armonia equilibrata, ineffabile, di una civiltà di cui non si può carpire l’eterno segreto. Come per l’antidoto che Qin Shi Huang ricercò, invano, tutta la vita.
2 Persone in camera doppia
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